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IL MIBACT RILANCIA GLI IMMOBILI INUTILIZZATI DELLO STATO.

In una logica di riutilizzo e creazione/espressione d’arte in tutte le sue sfaccettature, il Mibact vuole rilanciare gli immobili dello Stato per farne centri di arte, musica, danza e teatro. Dopo il decreto del 6 ottobre 2015 per la concessione d'uso di beni immobili del demanio culturale dello Stato che richiedono interventi di restauro, arriva in Gazzetta ufficiale il decreto del 22 dicembre 2015, che prevede l'utilizzo di beni immobili di proprietà statale per la realizzazione dei centri di produzione artistica, musica, danza e teatro contemporanei da parte di giovani italiani e stranieri.

Come si ottiene uno spazio culturale?
La normativa si riferisce solo a beni immobili di proprietà dello Stato, comprese le caserme e le scuole militari, non utilizzabili per altre finalità istituzionali, non trasferibili agli enti territoriali e che non siano oggetto di valorizzazione.

Il compito di individuare gli immobili che possono essere concessi in uso o in locazione ai giovani artisti spetta all'Agenzia del Demanio, che dovrà predisporre un apposito elenco entro il 30 gennaio di ciascun anno. Sulla base di questa ricognizione, entro il 30 aprile di ciascun anno, il Mibact verificherà l'eventuale interesse culturale dei beni individuati e le condizioni di uso, per poi procedere, entro fine giugno, all'approvazione del decreto di assegnazione degli spazi agli enti gestori.

Dall'approvazione del decreto Mibact, gli enti gestori avranno tre mesi di tempo per emanare un bando pubblico per l'assegnazione degli immobili a cooperative e associazioni di artisti residenti nel territorio italiano. Locazioni e concessioni non potranno avere durata inferiore a dieci anni e prevederanno un canone mensile simbolico non superiore a 150 euro, cui si aggiungeranno gli oneri di manutenzione ordinaria a carico del locatario/concessionario.

I criteri di selezione dei progetti artistici
Le cooperative e le associazioni di artisti saranno selezionate sulla base di progetti artistici di durata almeno decennale, con priorità per le proposte che garantiscano:

  • interdisciplinarietà tra diversi settori artistici;
  • disponibilità a condividere i locali concessi in uso con artisti provenienti da altri territori italiani e stranieri coinvolti nella realizzazione del medesimo progetto;
  • attuazione periodica di iniziative aperte al pubblico;
  • alternanza, nei locali concessi, di produzioni artistiche e dei relativi artisti;
  • relazione organica e costruttiva con il territorio di riferimento e con l'intera filiera artistico-culturale e creativa;
  • sostenibilità e fonti plurime di finanziamento, pubbliche o private;
  • promozione da parte di cooperative di artisti ed associazioni di residenti composte prevalentemente da artisti di età inferiore ai 35 anni;
  • raccordo con il tessuto culturale e le tradizioni culturali del territorio in cui è sito l'immobile, creando sinergie con gli enti locali e le associazioni culturali già attive nel contesto; gestione eco-sostenibile dell'immobile.

L'iniziativa fa seguito ad altri progetti analoghi relativi al patrimonio statale dismesso, come il bando di gara per il recupero di 11 fari e il piano di riqualificazione delle Case cantoniere Anas, mentre un apposito decreto definirà le condizioni per l'utilizzo dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Un analogo approccio potrebbe essere avviato dagli Enti Locali del SASUS.



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